IL
CLIMA IN ANTARTIDE :
CONSIDERAZIONI
GENERALI CON
PARTICOLARE RIFERIMENTO
ALL’AREA DI
BAIA TERRA NOVA.
Cap.
G.A.r.f. Domenico NAPPI
Cap. G.A.r.a.t.
Franco COLOMBO
SERVIZIO
METEOROLOGICO DELL’AERONAUTICA
INTRODUZIONE
L’Antartide ha il clima piu’ freddo e piu’
secco della terra.La causa del grande freddo caratteristico delle regioni polari
e’ intimamente connessa alla loro posizione geografica; infatti sia la regione
artica che antartica, ricevono soltanto una piccola quantita’ di radiazione
solare diretta, a causa della bassa incidenza con cui tale radiazione colpisce
la terra alle latitudini polari. In
realta’ , la regione antartica riceve piu’ radiazione di quella artica a
causa dell’eccentricita’ dell’orbita
terrestre intorno al sole.Durante il periodo estivo, le regioni polari ricevono
circa il 30% dell’energia ricevuta all’equatore, mentre durante il periodo
invernale, esse non ricevono nessuna radiazione, per cui in definitiva, ciascun
polo riceve annualmente circa il 15% dell’energia che riceve l’equatore.La
regione antartica e’ comunque molto piu’ fredda di quella artica, a causa
della differente distribuzione fra terre emerse e mari che c’e’ fra
l’emisfero australe e l’emisfero boreale; infatti il bacino Artico e’
un’area oceanica quasi
completamente circoscritta da masse continentali,
in cui l’oceano si comporta come fonte di calore per le aree
continentali circostanti, mentre all’opposto, l’Antartide e’ un continente
circondato dall’ oceano Meridionale.
In inverno l’area di ghiaccio marino che circonda l’Antartide (17-20 milioni
di Kmq) e’ piu’ estesa del continente stesso (14 milioni di Kmq) .Un’
altra delle cause che contribuiscono a mantenere freddo il continente e’ l’
elevazione media della calotta di
ghiaccio che raggionge i 2000 m. A
queste quote, gran parte della
radiazione ricevuta in estate viene reirradiata. In
inverno, nessuna radiazione e’ ricevuta e l’area perde ulteriormente gran
parte del proprio calore. Il risultato della perdita di calore e’ un forte
raffreddamento della superficie, sicche’ le temperature al suolo sono molto
piu’ basse che quelle dell’atmosfera.L’effetto principale di questo freddo
estremo, che e’ anche la principale caratteristica del clima, e’ che
l’acqua presente nel continente, e’
perennemente “ imprigionata “ sottoforma di ghiaccio. Nell’atmosfera
questo determina un basso tasso di umidita’ e scarse
precipitazioni, mentre nel suolo l’acqua e’ presente quasi
esclusivamente nella sua fase solida e, solo per brevi periodi in estate , in
forma liquida.Benche’ quindi l’Antartide possiede circa il 90% delle riserve
di acqua dolce di tutta la terra, sotto forma di ghiaccio, il clima antartico
e’ uno dei climi piu’ aridi del pianeta.
1.
ELEMENTI CLIMATICI
1.1
Temperatura
La parte piu’ calda
del continente e’ la Penisola Antartica e le isole adiacenti in cui la
temperatura media annua puo’ essere solo di poco piu’ bassa di
-5 gradi C. Piu’ a sud e intorno la costa Antartica, le temperature
medie variano fra circa -10 e -20,
ma gia’ a breve distanza dalla costa, esse sendono rapidamente intorno a -40.
Gran parte del Plateau centrale ha una temperatura media inferiore ai -50, e la
piu’ bassa temperatura finora registrata e’ stata di
-88 gradi C rilevata
alla stazione di Vostok nel cuore
dell’Antartide orientale; in generale, quest’area presenta delle temperature
medie piu’ basse rispetto a quelle della parte occidentale.
L’intervallo di temperature
massime estive varia dai pochi gradi sotto zero per le regioni costiere ai - 30
per le stazioni all’interno come Sout Pole o Vostok. Tutte le stazioni
sono caratterizzate da un breve periodo estivo in cui vengono osservate
le temperature massime, seguito da un lungo periodo invernale caratterizzato da
temperature basse e fluttuanti.
Per brevi periodi le
temperature possono salire ben al di sopra delle medie mensili, specialmente
nelle stazioni costiere. Le
maggiori differenze fra le varie stazioni sono, sopratutto,
in relazione alle differenze fra il clima marittimo e continentale.
1.2 Vento
L’origine dei venti in Antartide e’ fortemente influenzata dalle masse
fredde di ghiaccio alle alte quote.
La perdita di calore per
irraggiamento produce uno strato superficiale di aria molto fredda, che scorre
in modo strettamente condizionato dalla superficie topografica del ghiaccio. Questi venti di caduta o
catabatici, sono generalmente i piu’ importanti e caratteristici
dell’Antartide. Essi possono diventare particolarmente forti lungo il pendio
ed ai piedi del pendio che dal plateau centrale porta alle zone costiere. Essi
sono la causa delle condizioni quasi costanti di vento forte e tormente di neve
(blizzard) registrate in molte stazioni costiere in Antartide. Nelle regioni
piu’ interne del continente , questi venti sono solitamente meno forti, ma
spesso essi si dispongono dalla stessa direzione , dando origine alle
caratteristiche configurazioni a duna della superficie nevosa (sastrugi).. Il
flusso di aria uscente nei bassi strati, causato dei venti catabatici,
e’ bilanciato dalla massa d’aria entrante negli strati alti della
troposfera, proveniente da regioni ancora piu’ a nord, che trasporta
sufficiente calore da compensare in parte la perdita per irraggiamento ed
a mantenere in equilibrio le basse temperature caratteristiche dell’Antartide.
La circolazione in quota gioca un ruolo fondamentale, sia per quanto riguarda la
quantita’ delle precipitazioni, che per la loro composizione chimico-fisica.
Intorno ai margini costieri,
l’influenza dei venti catabatici viene attenuata a causa dell’aumento
dell’influenza dei cicloni che si muovono da ovest verso est.
Sia la Penisola Antartica, che si protende in seno a questa circolazione,
che le altre regioni costiere sono particolarmente interessate da queste
perturbazioni. In queste situazioni, anche dei venti deboli possono apportare
quantita’ considerevoli di aria relativamente calda e umida dal mare e di
conseguenza maggiori quantita’ di precipitazioni.
1.3 Precipitazione
L’acqua del ghiaccio
antartico rappresenta circa il 2% di quello contenuto dagli oceani della terra.
Visto che la calotta glaciale
e’ in equilibrio, nel senso che non avanza ne’ regredisce, ne deriva che
la quantita’ di acqua ricevuta sottoforma di precipitazioni deve
bilanciare quella persa nello scioglimento.
Le stime di precipitazione
sono difficili da fare in quanto il vento muove la neve continuamente attraverso
la superficie del continente, ed in modo particolare sull’Antartide
occidentale.
Qualsiasi ostacolo presente
sulla superficie, blocca la neve trascinata dal vento e viene sepolto, creando
quindi un accumulo, mentre le superfici gia’
lisce vengono continuamente ripulita
da qualsiasi tipo di precipitazione.
In ogni caso, gli accumuli
sono stati stimati utilizzando vari metodi quali ad esempio le sezioni
stratigrafiche, differenze nel rapporto isotopico dell’ossigeno nella neve
accumulata e il decadimento negli strati nevosi degli isotopi radioattivi
presenti nell’atmosfera sia naturalmente che come risultato dei test atomici. Si rileva che la
precipitazione e’ < di 5 gr/cm^2 /anno su gran parte del plateau
dell’Antartide orientale, e la maggior parte del continente riceve tra 5 e 20
gr/cm^2/anno.
Sulle coste l’andamento
delle precipitazioni e’ variabile, alcune localita’ ricevono oltre 60
gr/cm^2/anno, mentre altre aree isolate ricevono scarse quantita’ di
precipitazioni.
La precipitazione media totale per l’intero continente ammonta a circa 15
gr/cm^2/anno.
La caratteristica piu’ importante da rilevare, e’ il fatto che la
distribuzione delle precipitazioni su
gran parte dell’Antartide orientale, rispecchia quella di regioni estremamente
aride del pianeta quali il Sahara e il deserto del Gobi.
Di fatto, la maggior parte
dell’Antartide e’ tecnicamente un deserto. La natura arida del continente
viene ulteriormente enfatizzata dal freddo estremo e,
nonostante la grande quantita’ di acqua presente, essa rimane
perennemente ghiacciata, e quindi di fatto , mai disponibile in forma liquida.
L’aridita’ della parte centrale dell’Antartide e’ una conseguenza della
circolazione atmosferica.
Secondo Weyant (1966) gran parte dell’acqua atmosferica precipitata
sull’Antartide, ha origine nelle acque libere dell’emisfero australe. Il
maggior afflusso d’ acqua si
verifica durante l’inverno e, la maggior parte di essa viene trasportata
nell’alta troposfera.
La zona del Plateau piu’ interno, che comprende gran parte dell’Antartide
orientale, e presenta precipitazioni inferiori ai 10 gr/cm^2/anno, raramente
e’ interessato da copertura nuvolosa’ , riceve una elevata insolazione ed
e’ caratterizzata da venti di debole intensita’. Di conseguenza, la maggio
parte delle precipitazioni che interessano questa regione, provengono
direttamente dai livelli piu’ alti della troposfera, ed hanno origine nei mari
remoti sia delle regioni temperate che tropicali.
La maggior parte dell’umidita’ presente nella massa d’aria, e’ stata
aquistata prima che essa giunga in Antartide e questo in parte spiega il basso
apporto di precipitazioni.
2. REGIONI CLIMATICHE
A seconda delle caratteristiche climatologiche predominanti, il
continente antartico puo’ essere diviso in un numero ben definito di regioni
climatiche. Weyant (1966) ha individuato 3 zone: il Plateau Antartico, la zona
di pendio e la fascia costiera, mentre Holdgate (1970, 1977) ha aggiunto una
quarta zona , la zona marittima, che comprende la costa occidentale della
penisola Antartica e le isole vicine.
2.1
Il plateau antartico
Questa regione e’ caratterizzata da un regime di venti deboli, scarse
precipitazioni nevose e temperature estremamente basse, mentre il cielo e’
prevalentemente sereno e, di conseguenza la regione riceve piu’ radiazione
solare del resto dell’Antartide. Al Polo Sud, la temperatura varia tra i -10
in estate e i - 80 in inverno, ma le piu’ basse temperature sono state
registrate a Vostok. La quantita’ di precipitazione oscilla tra 0 e 45 mm.
Darlymple (1966) ha suddiviso
questa regione in 4 zone, in base alle temperature medie annuali, la velocita’
del vento, ed il fattore windchill,
che combina insieme i primi due parametri. Il nucleo centrale, che occupa la
parte piu’ interna dell’Antartide orientale, presenta il piu’ alto fattore
windchill e le piu’ basse velocita’ del vento e precipitazioni. Le altre
zone occupano delle aree concentriche intorno al nucleo, ad eccezione della zona
fredda di transizione che e’ troppo piccola per essere mostrata sulla mappa
dell’antartide orientale, ed occupa
anche la parte centrale dell’Antartide occidentale. Quest’ultimo ha
generalmente un’elevazione media inferiore dell’Antartide orientale ed e’
piu’ direttamente influenzato dalle perturbazioni circumpolari. Come
conseguenza, i venti sono piu’ forti, il blowing snow (scaccianeve) e’ molto
piu’ comune e le precipitazioni sono comunque maggiori.
2.2
La zona di pendio
Il clima della zona di
pendio e’ generalmente rigido, caratterizzato da
forti venti catabatici, spesso rafforzati dall’attivita’ ciclonica, e
frequenti forti bufere di neve. Le misure di nuvolosita’, precipitazioni e
temperatura sono intermedie fra quelle della zona interna e quelle delle coste
adiacenti.
Questa zona corrisponde in parte alla zona fredda catabatica e forma un bordo
limitato intorno al perimetro piu’ esterno dell’Antertide orientale, dove i
pendii sono piu’ ripidi.
2.3 La fascia costiera
La fascia costiera
dell’Antartide orientale, inclusa la banchisa,
riceve maggiori quantita’ di umidita’,
rispetto alle zone del Plateau centrale.Questa umidita’, proveniente dagli
oceani che circondano l’Antartide, viene
trasportata dalle masse d’aria che si muovono nei livelli piu’ bassi
dell’atmosfera.
Il clima della fascia esterna dell’Antartide dipende in larga misura dalla
topografia. Queste aree sono caratterizzate da venti catabatici molto forti che
provengono dal Plateau centrale e possono diventare estremamente violenti
laddove si incanalano a causa della topografia. Quando i venti sono
forti, c’e un considerevole trasporto di neve in sospensione (scaccianeve) e ,
nessuna o scarsa precipitazione diretta, per cui la neve che viene soffiata
direttamente dal Plateau centrale, ne mantiene le caratteristiche
chimico-fisiche.
Le zone piu’ esterne del continente, sono comunque anche interessate
dall’attivita’ ciclonica che interessa la zona piu’ meridionale
dell’oceano Antartico; i venti che provengono dal mare possono portare
precipitazioni che hanno un origine locale. Quando i venti catabatici si
attenuano o cessano del tutto, le masse d’aria marittima possono muoversi
verso l’interno del continente, spesso portando nuvolosita’ e
precipitazioni abbondanti. Questo e’ particolarmente caratteristico delle
regioni dell’Ice Shelf, dove la circolazione di vento catabatico puo’ essere
deviata dalla presenza di montagne o ostacoli simili.La
fascia costiera, essendo a quote e latitudini
piu’ basse, e’ relativamente piu’ calda delle regioni interne. Le
temperature sono inoltre mitigate dalla vicinanza del mare.
Le perturbazioni si muovono da ovest verso est nell’area dell’oceano
meridionale, portano abbondanti precipitazioni e favoriscono i forti venti
osservati in queste arre.La mappa dei percorsi delle perturbazioni, mostra una
forte tendenza delle perturbazioni, a muoversi lungo la costa dell’Antartide
orientale, per poi retrocedere
con una traiettoria curva in corrispondenza sia del Mare di Ross che
dell’Antartide occidentale.
2.4 La regione marittima
Il clima della regione
marittima della penisola Antartica, a causa della posizione piu’
settentrionale della penisola, e’ dominato da perturbazioni circumpolari, che
si muovono intorno al continente, piuttosto che dal flusso di correnti fredde
provenienti dal Plateau centrale. La radiazione solare ricevuta e’ maggiore in
quanto maggiori sono le pre di insolazione, mentre le tamperature sono piu’
elevate a causa della vicinanza del mare. Conseguentemente le temperature minime
invernali non sono cosi’ basse come nel resto del continente.Precipitazioni
nevose sono piu’ frequenti ed abbondanti che altrove, e qualche volta le
temperature diventano sufficientemente elevate da permettere precipitazioni
piovose. Le temperature , nel periodo estivo, frequentemente superano lo zero
termico.
3. IL CLIMA A BAIA TERRA
NOVA
3.1 Inquadramento
geografico
La base italiana in Antartide e’ ubicata nella Baia Terra Nova (Mare di
Ross, Terra Vittoria), precisamente lungo la costa delle Northern Foothills, a
Nord-Est del Gerlache Inlet.
Le
coordinate geografiche sono le seguenti:
Lat.:
74° 41’ 42’’ Sud
Long.:
164° 07’ 23’’ Est.
Da un punto di vista climatologico,
l’area di Terra Nova si inquadra in quella che sopra abbiamo definito
“Fascia Costiera”, e gli elementi che rivestono grande importanza sono
fondamentalmente i seguenti:
-
i ghiacciai del Prestley e del Reeves rispettivamente a Nord-Ovest e a Sud-Ovest
della base, in quanto rappresentano i canali preferenziali dei forti flussi
catabatici che talvolta spazzano la base con raffiche fino a 170 Km orari;
-
le Northern Foothills, in quanto estendendosi lungo un asse Nord-Sud, esercitano
un’azione di barriera ai flussi occidentali predominanti;
-
l’estrema vicinanza del mare lungo tutta la costa a Est.
3.3
Temperatura
Il profilo delle
temperature medie mensili, mostra un massimo in corrispondenza dei mesi di
Dicembre-Gennaio, in cui le temperature si avvicinano allo 0°C, pur restando
negative.
Una caduta repentina delle temperature si ha tra Febbraio e Marzo, mesi in cui
le temperature passano da –5°C a
circa –18°C. Continuano poi a scendere, ma in maniera meno ripida, fino ad
Agosto-Settembre, mesi in cui si registrano le temperature piu’ basse di tutto
l’anno, arrivando a raggiungere i –25°C di media, con punte estreme intorno
ai –40°C.Da settembre, poi, le temperature riprendono a crescere in modo
regolare fino Dicembre.
3.3
Vento
I venti predominanti
sono quelli sud-occidentali, e nella maggioranza dei casi le direzioni risultano
comprese tra i 210 e i 270 gradi.Rari sono invece i venti provenienti da
Sud-Est.