Dispensa n.10 - Figure bariche principali.
Facciamo un rapido riepilogo dell'ultima lezione. Abbiamo definito la tendenza barometrica come la
variazione della pressione in un determinato arco di tempo. Il
periodo solitamente considerato è di tre ore.
Abbiamo visto anche che si possono tracciare
delle linee dette isoallobare che uniscono i punti che
hanno registrato la stessa variazione nello stesso periodo di
tempo.
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Isobare, isoterme, isoallobare, ecc. Tutte
queste linee sono accomunate dal prefisso iso-, che significa
uguale, e tutte quante appartengono perciò alla famiglia delle
isolinee.
Nella presente dispensa, cercheremo di dare un
nome alle cosiddette figure bariche principali.
Figure bariche.
Le figure bariche principali prendono il nome
di area di alta e bassa pressione.
Le alte e le basse pressioni possono assumere
un nome leggermente diverso a seconda del tipo di configurazione.
I nomi utilizzati sono 6.
Le aree di bassa pressione vengono anche
definite cicloni. Altri termini utilizzati, del tutto
equivalenti a quelli visti, sono area depressionaria o depressione.
L'ultimo termine riportato, depressione, è di
uso molto comune durante la descrizione delle cartine del tempo.
Esempio: "una depressione di origine africana tende a
spostarsi verso nord, interessando le estreme regioni meridionali
ecc.ecc."
Le aree di alta pressione vengono chiamate anticicloni,
specialmente quando le aree di alta vengono associate ai luoghi
in cui preferibilmente si formano o stazionano: anticiclone delle
Azzorre, anticiclone siberiano, anticiclone euroasiatico, ecc.
Oltre a queste configurazioni, sulle carte si
possono osservare delle figure particolari.
Nell'ambito dell'alta pressione, si usa
chiamare promontorio quella zona di alta le cui isobare
non si chiudono intorno al massimo e che si protendono come a
formare un promontorio geografico.
Questa disposizione delle isobare si individua
molto bene solitamente non tanto nelle carte di analisi al suolo,
ma in quelle che rappresentano una situazione in quota.
L'esame di una carta a pressione costante, come
la 500 mb (corrispondente a FL 180), ci aiuterà ad individuare
questo tipo di disposizione delle linee.
La figura esattamente opposta, che riguarda la
bassa pressione, si chiama saccatura. Anche questo è un
termine molto adoperato, soprattutto nella descrizione delle
situazioni in quota.
La saccatura, rispetto al promontorio, ha una
caratteristica grafica di solito ben marcata: mentre il
promontorio ha una curvatura generalmente dolce, le curve
descritte dalla saccatura presentano invece delle cuspidi, per
cui viene detta a V, vista la somiglianza delle
linee con la lettera V.
Se congiungiamo i punti di massima curvatura,
otteniamo una linea più o meno retta, detta "asse della
saccatura".
Quando affronteremo il discorso delle
previsioni basate sulle carte di analisi, questi concetti non rimarranno soltanto dei termini, poichè potremo apprezzarne la
concretezza. Tanto per darvi un "assaggio", possiamo
dire che l'asse della saccatura rappresenta solitamente il luogo
in cui i fenomeni connessi alla perturbazione associata, si
verificano con maggior insistenza.
Inoltre, il passaggio dell'asse segna il
cambiamento della direzione di provenienza del vento.
Al passaggio dell'asse, nel nostro emisfero, il
vento ruota da SW a NW (in senso orario).
Un altro termine adoperato è sella, e
indica un'area posta tra due alte e due basse.
Infine si adopera il termine "pendio",
quando le isobare assumono un andamento parallelo e digradano
regolarmente in una data area dall'alta alla bassa pressione.
Riassumendo, i termini utilizzati sono 6, e
precisamente:
Gradiente barico orizzontale.
Riprendiamo ora brevemente il concetto di
gradiente barico orizzontale. Il gradiente barico rappresenta la
quantità con cui la pressione varia orizzontalmente rispetto ad
una determinata distanza. Si calcola sempre su una distanza presa
perpendicolarmente alle isobare.
Un gradiente barico elevato significa che la
pressione varia molto rapidamente lungo un determinato percorso.
Se le isobare sono molto ravvicinate, avremo un forte gradiente
barico, se invece sono distanti fra loro, avremo un gradiente
barico debole.
Nelle aree di bassa pressione, spesso, le
isobare sono molto ravvicinate tra loro, mentre nelle alte sono
abbastanza distanziate.
Quando il gradiente è forte, la velocità del
vento è elevata, perchè la differenza tra alta e bassa
pressione è notevole.
Proprio per questo motivo, i venti che
accompagnano le basse pressioni sono di massima più intensi di
quelli che si instaurano in un'area di alta pressione.
Concetto di relatività delle alte e basse
pressioni.
A questo punto sarà bene chiarire il concetto
di relativo.
Quando parliamo di alta e bassa pressione, non
intendiamo quasi mai esprimere dei concetti assoluti. Quando
sulla carta individuiamo un centro di alta pressione, non
vogliamo certamente dire che quel centro rappresenta la pressione
più alta in assoluto: tutto ciò che vogliamo dire è che quel
centro rappresenta un massimo di pressione rispetto alle aree
immediatamente circostanti. Il campo di variazione delle
pressioni al suolo va generalmente da 960 a 1040. Pressioni più
basse o più alte di quelle indicate sono state osservate molto
raramente.
Applicando il concetto di relatività, una
pressione di 1010 mb può rappresentare, a seconda della
situazione, il centro di un'alta o di una bassa pressione. Se la
pressione intorno è minore (1008, 1006, 1004, ecc.), essa
rappresenterà un centro di alta. Ma se intorno le pressioni sono
più alte (1012, 1014, 1016, ecc.), essa rappresenterà il centro
di una depressione.
Il vento
Nelle nostre precedenti lezioni abbiamo già
avuto modo di parlare dei fattori che rappresentano la causa
principale dell'innesco del vento (vedi dispensa n.6,
pagg.27-28). Si è detto che differenze termiche si traducono
in differenze di pressione. La differenza di pressione genera un
moto orizzontale delle particelle d'aria che noi identifichiamo
con la parola vento.
A livello globale, il vento trasporta aria
fredda dai poli verso l'Equatore e aria calda dall'Equatore verso
i poli, dando luogo ad un meccanismo di termoregolazione della
Terra che impedisce gli eccessi di riscaldamento sulle fasce
equatoriali e di raffreddamento sui poli. Quanto detto
costituisce il cosiddetto modello di circolazione generale
dell'atmosfera ad una cellula (rappresentata dal moto
convettivo che vede aria calda che si solleva sull'Equatore e si
dirige verso i poli, e aria fredda che discende sui poli e si
dirige verso l'Equatore).
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