Regole per tracciare i fronti
Tutti coloro che si appassionano di meteorologia, prima o poi
desiderano approfondire le proprie conoscenze e apprendere tutte quelle tecniche
che rendono il lavoro del meteorologo "intrigante" e creativo. Uno
degli step da cui non si può assolutamente prescindere è quello che
comporta la tracciatura dei fronti sulle carte meteorologiche. Ho detto
che si tratta di un passo importante, eppure ho letto e consultato molti libri
di meteorologia, e raramente vi ho trovato qualche pagina dedicata alla
tracciatura dei fronti o all'analisi delle mappe (perché?).
Questa pagina rappresenta un primo iniziale contributo alla
comprensione e all'uso delle "tecniche" di tracciatura.
| Per prima cosa, si deve porre
attenzione a quelle aree dove sussiste forte gradiente termico (una differenza
di temperatura relativamente brusca rispetto ad una distanza relativamente breve). Il
fronte sarà sul lato caldo del gradiente più intenso, come indicato
dall'infittimento delle isoterme.
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Le isoterme si riferiscono alla superficie isobarica
850 hPa e sono rappresentate con linee rosse a tratteggio. Le linee color
blu rappresentano le isobare al suolo.
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| Parimenti, si dovrà cercare il gradiente della temperatura
di rugiada. Il fronte sarà sul lato alto del gradiente, così come indicato
dall'infittimento delle isolinee di temperatura di rugiada (isodrosotherms),
ovvero linee di temperatura di rugiada costante.
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| Il fronte dovrà
essere messo in relazione ad una saccatura. I fronti sono sempre
associati alle aree di bassa pressione. Infatti, costituirebbe un clamoroso
errore parlare di fronti di alta o di bassa pressione! Se consideriamo la topografia
a 850 hPa, il sistema frontale andrà posizionato nella saccatura.
Rispetto alla 500 hPa, carta
base di ogni processo d'analisi, posizioneremo il fronte freddo davanti all'asse della saccatura nel verso
del moto e il fronte
caldo davanti all'asse del promontorio.
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| Di grande aiuto sono le cosiddette carte delle
"tendenze", cioè quelle carte che riportano le variazioni di
pressione avvenute nelle tre ore precedenti. Con
il passaggio del fronte, la pressione prima diminuirà e poi aumenterà,
fornendo sul barogramma una traccia simile ad un segno di spunta. Rispetto
alle tendenze barometriche, un sistema frontale si posizionerà come segue:
il punto doppio si trova nel nucleo negativo (leggermente dietro rispetto
alla direzione del moto al centro del nucleo negativo). Il fronte caldo si
troverà nel nucleo negativo, un po'arretrato rispetto ai valori negativi.
Il fronte freddo andrà collocato davanti al nucleo positivo. L'occlusione
troverà posto in un allungamento del nucleo negativo.
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| Un altro ausilio per la corretta tracciatura del fronte, proviene
dall'esame della corrente a getto
che, ricordiamolo, ha azione di guida sulle onde frontali.
Il fronte freddo sarà collocato un po' davanti rispetto alla saccatura del getto, il
fronte caldo un po' più indietro rispetto al promontorio del getto. E'
utile rammentare che se il getto s'intensifica, anche i fronti
s'intensificano, e viceversa. Inoltre, la posizione relativa tra l'asse del
getto ed i fronti al suolo resta invariata nel tempo.
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Fare attenzione alle brusche variazioni della direzione del
vento. Una rotazione ciclonica del
vento indica la transizione del fronte.
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Osservare il tempo e il tipo di nubi che si accompagnano in
genere con i differenti tipi di fronti.
(rev.2001/01)
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