TEMPERATURE LIMITE PER IL DISAGIO CLIMATICO FISIOLOGICO
K.SCHARLAU ha definito sperimentalmente le temperature limite
per il disagio climatico fisiologico in relazione con l'umidità atmosferica.
Detti valori, tracciati su un diagramma cartesiano, definiscono una curva
detta di SCHARLAU, a cui si rimanda per ulteriori informazioni.
Nella seguente tabella, per comodità di consultazione, riporto
la temperatura limite per valori predefiniti di umidità relativa.
Ur%
|
t (°C)
|
Ur%
|
t (°C)
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100
|
16.5
|
65
|
23.4
|
95
|
17.3
|
60
|
24.8
|
90
|
18.2
|
55
|
26.2
|
85
|
19.1
|
50
|
27.9
|
80
|
20.1
|
45
|
29.7
|
75
|
21.1
|
40
|
32.8
|
70
|
22.2
|
35
|
34.1
|
E' utile aggiungere che la ventilazione, pur modesta, produce
un'azione mitigatrice delle condizioni di disagio. E' comune esperienza,
infatti, constatare l'immediato sollievo dall'afa allorquando si instaura il
regime delle brezze o, comunque, quando si provochi anche in un locale chiuso un
seppur minimo movimento dell'aria con un ventilatore.
Bibliografia:
SCHARLAU, K., - Einführung eines Schwülemasstabes und
Abgrenzung von Schwülezonen durch Isohygrothermen, Erdkunde, v.4, 1950,
pp.188-201.
Il vento incide notevolmente sulla temperatura effettiva. Venti forti la
fanno apparire più fredda e nociva rispetto a venti di debole intensità. Il
wind chill è un indice che mostra qual è la temperatura
effettivamente avvertita da un essere umano medio, normalmente vestito, in
presenza di vento.
I calcoli di wind chill sono più attendibili con temperature al di sotto
dei 60 °F, un po' meno con temperature al di sopra di questo valore.
Indice numerico che fornisce una valutazione esattamente opposta rispetto al
Wind chill: esprime quanto del disagio bioclimatico è da addebitarsi all'azione
del calore e dell'umidità atmosferica.
Generalmente, valori superiori a 92
sono da considerarsi molto dannosi per l'organismo umano.
Heat Index
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