La
scienza del tempo
Corso di Meteorologia Multimediale (1° Livello) |
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SEZIONE
1 L'atmosfera Il ciclo dell'acqua la pressione
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La
pressione atmosferica
Torricelli,
fisico e matematico italiano , realizzò nel 1644 il primo barometro a
mercurio, arrivando con metodo sperimentale alla definizione
dell’unita’ di pressione atmosferica. Prendendo un’ asta cava
graduata di nota lunghezza contenente mercurio per tutta la sua
lunghezza, e capovolgendola in una bacinella vuota , egli notò che ,in
condizioni sperimentali e all’equilibrio, il mercurio, non defluiva
completamente nella bacinella vuota ma raggiungeva una determinata
altezza all’interno dell’asta graduata, ed in corrispondenza di tale
scala si poteva leggere il valore della pressione atmosferica. Da questa
esperienza successivamente fu possibile ricavare il valore della
pressione atmosferica in condizioni normali o standard e definire anche
i concetti di “ alta pressione “ e di “bassa pressione”
La
pressione atmosferica può variare. Poiché
l’atmosfera e’ un fluido in continuo movimento solo perché
partecipa per trascinamento al moto di rotazione terrestre , in tutti i
suoi punti , anche la pressione atmosferica e’ soggetta a delle
variazioni .Ogni variazione della pressione atmosferica, e’
l’effetto misurabile di una variazione della massa totale dell’aria
contenuta nella colonna atmosferica di sezione unitaria , sovrastante
quel punto; ovvero la pressione e’ concepita come forza applicata su
una superficie. Possiamo cosi’ riassumere le variazioni della pressione :
Come
si misura la pressione atmosferica. L’unita’
di misura della pressione atmosferica è l’hectopascal .Torricelli
stabili’ l’equivalenza : 1
atm = 760 mmHg = 101325 N/m2 = 101325 Pa = 1013,25 hPa L’insieme
di tali condizioni di misura si definisce standard e la pressione
misurata in tale atmosfera e’ il valore normale della pressione in “ATMOSFERA
TIPO O STANDARD”. Inoltre ,l’entità della variazione di quota
per hectopascal (cioè la variazione di pressione per hPa) sino alla
quota di 500-700 mt sul livello del mare è di 1 hpa ogni 8.5 metri o 28
ft di variazione di quota ; poi la variazione di pressione per
hectopascal o per pollice di Hg aumenta al crescere dell’altezza sul
mare. Secondo l’Organizzazione Meteorologica
Mondiale , alle quote standard si ha la seguente relazione
pressione-altezza:
Analoghe
relazioni si possono stabilire per altri livelli sia standard che non
standard. Le
rappresentazioni bariche Definito
il valore normale della pressione atmosferica in aria tipo o
standard possiamo
affermare allora che nelle zone del nostro pianeta in cui esiste una
pressione di valore superiore a quello normale siamo area di ALTA
PRESSIONE mentre dove la pressione ha un valore minore, siamo in aree di
BASSA PRESSIONE. Immaginiamo pertanto di poter conoscere ad un dato
istante i valori di pressione di tutte le città’ europee o in
determinati punti della superficie terrestre , corrispondenti a stazioni
di osservazione e di
riportare tali valori su una carta geografica adeguata .Pensiamo inoltre
di poter unire tutti i punti che hanno lo stesso valore di pressione con
un tratto continuo non con una spezzata ma con un tratto curvilineo . Le
isolinee cosi’ costruite sono dette ISOBARE o linee che uniscono punti
di uguale pressione al suolo. Se conoscessimo ad un dato istante
l’altezza della superficie isobarica di 500 hPa sui medesimi punti ,
unendoli con una linea di tratto continuo
otterremmo delle ISOIPSE o linee che uniscono punti della stessa
superficie isobarica o di ugual pressione , che rispetto a tale
superficie si trovano alla stessa altezza. Guardando una mappa
meteorologica di quelle disseminate dal Servizio Meteorologico
,costruita sovrapponendo ad un noto grigliato geografico in una
determinata proiezione (solitamente stereografica polare tagliata al 60°
Nord ) i campi di pressione al suolo o in quota , confrontando i valori
presenti con il valore normale , possiamo identificare con chiarezza le
aree di alta pressione e quelle di bassa pressione. Le zone di alta
pressione e quelle di bassa pressione sono i veri centri di azione del
tempo meteorologico e la loro formazione ed evoluzione nel tempo
determina proprio l’alternanza di tempo bello e soleggiato con tempo
perturbato su una determinata zona del nostro pianeta.
In meteorologia, si usano le seguenti definizioni:
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